ALIMENTAZIONE E CANCRO
Oggi, purtroppo, si registrano numerosi nuovi casi di tumore e il loro numero cresce vertiginosamente.
Da una parte abbiamo l’ambiente che ci circonda con tutte le sostanze inquinanti, ma i nostri comportamenti errati rendono il nostro organismo un perfetto ospite per il tumore stesso.
Sicuramente avete sentito parlare svariate volte di obesità, scarsa attività fisica, basso consumo di frutta e verdura, e sono proprio questi i più gravi errori che ci rendono più suscettibili nella manifestazione di una forma tumorale.
Per ridurre al minimo questo rischio possiamo attuare la “chemioprevenzione oncologica”, cioè la possibilità di favorire nell’ospite condizioni generali capaci di ostacolare la progressione neoplastica, che rappresenta un approccio complementare al trattamento delle neoplasie e delle loro complicanze. I tumori rappresentano una malattia in continua e inarrestabile evoluzione, dal momento della mutazione iniziale fino allo sviluppo di lesioni metastatiche. Questo periodo di tempo, durante il quale i tumori “vanno di male in peggio”, può rappresentare la finestra temporale in cui la chemioprevenzione oncologica può agire.
Numerose prove sperimentali e indagini epidemiologiche contribuiscono a sostenere che il rischio di sviluppare una malattia neoplastica è fortemente influenzato dal regime dietetico, e che il tipo di dieta può favorire o ostacolare la crescita tumorale. L’obesità e l’alcolismo, che sono anche alla base di un incrementato stato infiammatorio, possono promuovere la crescita neoplastica, e una dieta ipercalorica riduce la capacità dell’organismo di rimuovere potenziali sostanze cancerogene. In contrasto, l’acido folico, il selenio, la vitamina A, C ed E della dieta possono contribuire alla rimozione di potenziali cancerogeni, all’inibizione della loro attivazione, ostacolando l’insorgenza di effetti mutageni.
Studi condotti in differenti aree geografiche ha consentito di accertare che l’uso combinato di vitamina A, E e selenio riduce la mortalità per malattie neoplastiche.
Il tumore polmonare rappresenta il più frequente tumore dell’uomo, e la sua insorgenza è strettamente associata al fumo di sigarette. In forti fumatori, una dieta ricca in frutta e vegetali è risultata, almeno in parte, protettiva. Il fumo rappresenta un esempio di danno in cui fattori ambientali e nutrizionali cooperano, in quanto il fumo rappresenta sia una via di ingresso per numerose sostanze cancerogene, sia la causa della riduzione delle riserve dell’organismo di composti antitumorali (riduzione Vit. C).
L’incidenza del tumore della mammella, tumore più frequente nella donna, è strettamente associata ad una dieta ricca di grassi e all’obesità, specialmente di tipo addominale. Studi epidemiologici hanno permesso di includere tra i fattori di rischio dei tumori mammari il consumo di alcool, specialmente in donne con regimi dietetici poveri di acido folico.
E’ stato, inoltre, rilevato che l’insorgenza del tumore della prostata e del colon si associa ad un eccesso di grassi animali nella dieta.
Significativo è il riscontro che l’attività fisica, un mezzo utile per il mantenimento di un appropriato rapporto tra “massa grassa e massa magra”, riduce il rischio di tumori del colon e della mammella.
Da studi più recenti è emerso che tra gli alimenti, l’aglio, la cipolla, il tè verde e il vino rosso proteggono dall’insorgenza dei tumori con meccanismi, quali l’inibizione della neoangiogenesi tumorale, che possono lasciar prevedere l’uso dei composti attivi da essi derivati nella terapia dei tumori.
Da tutte queste evidenze scientifiche emerge che un’adeguata alimentazione costituisce quindi uno strumento per combattere l’insorgenza dei tumori e la loro progressione.
Non dimentichiamo di mangiare almeno 3 porzioni di frutta e verdura al giorno, di controllare il nostro peso corporeo e fare almeno delle passeggiate giornaliere.
Come vedete E’ POSSIBILE FARE QUALCOSA PER OSTACOLARE QUESTA CRESCITA DI NUOVI CASI DI TUMORE.
Giuseppe Izzo
Nutrizionista
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