Importanza
di un ottimale stato di idratazione, soprattutto nello sportivo
L'idratazione
è una parte fondamentale dell'alimentazione. L'acqua, infatti, è un nutriente
essenziale perché la quantità prodotta tramite il metabolismo endogeno (circa
350 ml/di) non è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero.
Inoltre,
l’uomo può sopravvivere senza cibo per alcune settimane, ma senza acqua non più
di qualche giorno: essa è indispensabile per la vita e quindi l'organismo attua
meccanismi per mantenere una quantità costante di liquidi nell'ambiente intra-
ed extra-cellulare attraverso un continuo equilibrio tra apporto ed espulsione.
In
condizioni fisiologiche basali di riposo, alla temperatura ambientale (18-20°)
le perdite di acqua sono inferiori a 1 ml/minuto. Mentre in caso di attività
fisica e di un aumento della temperatura dell’ambiente queste perdite di
liquidi dovute soprattutto alla sudorazione possono arrivare a 15-25 ml/minuto.
Con
temperature ambientali comprese tra i 5-22°C e un’umidità relativa <40%, se
si svolge attività fisica moderata di durata inferiore ai 90 minuti, la
riduzione del peso risulta in genere minore del 2% del peso corporeo. Questo
determina una lieve disidratazione con conseguente aumento della frequenza
cardiaca, della pressione e della temperatura corporea; mentre per quanto
riguarda la prestazione fisica non si registra alcuna riduzione significativa.
Qualora
le temperature risultano rigide (<5° C e >30° C) e/o in presenza di
umidità relativa >40%, anche un’attività moderata causa una disidratazione
significativa con una riduzione del peso corporeo maggiore del 2%. In questo
caso, la performance fisica si riduce drasticamente.1
Infatti,
le perdite idriche se non adeguatamente compensate determinano ipoidratazione,
cioè riduzione di acqua in tutti i compartimenti dell'organismo in particolar
modo di quello circolatorio.
Tra
i possibili sintomi della disidratazione si annoverano la sete (non sempre
presente, specie nell'anziano, e molto spesso non proporzionata al grado di disidratazione);
crampi muscolari;
debolezza generale; calo del peso corporeo; diminuzione della diuresi, con urine di
colore particolarmente scuro (tipica disidratazione ipertonica); secchezza
delle labbra, della pelle e
delle mucose; aumento della temperatura
corporea; aumentata frequenza
cardiaca; freddezza delle estremità.
A
seconda della rilevanza della disidratazione si manifestano segni e/o
sintomatologie differenti e di grado diverso.
Già
una diminuzione del 2% del peso corporeo per disidratazione, come al termine di
una gara impegnativa, si manifestano fin da subito alterazioni della
performance con una notevole riduzione della resistenza aerobica.
Decrementi
maggiori possono determinare la comparsa di vari disturbi fino al collasso
circolatorio e infarto.
Percentuale di peso corporeo perso per disidratazione
|
Implicazioni fisiologiche
|
2%
|
Alterazioni
della performance
|
4%
|
Diminuisce
la capacità di lavoro muscolare
|
5%
|
Disturbi
gastrointestinali, esaurimento del calore
|
7%
|
Allucinazioni
|
10%
|
Collasso
circolatorio e infarto
cardiaco
|
Quindi,
un cattivo metodo di idratazione pregiudica la prestazione atletica tanto a
livello fisico quanto a livello mentale. I muscoli non renderanno quanto
potrebbero e la concentrazione non sarà al massimo. Idratarsi è fondamentale.
A
rischio di disidratazione, oltre ai bambini e agli anziani, vi sono gli
sportivi per la maggior quantità di sudore
prodotta durante l'attività sportiva. Si
ritiene adeguato e sufficiente un’assunzione di 1 ml di acqua per ogni Kilocaloria
di dispendio energetico per il soggetto che pratica attività fisica sportiva.
Un
altro evento che può influenzare la disidratazione è l'aumentata produzione di
energia da parte delle cellule muscolari durante l'esercizio fisico che porta l'individuo
a incrementare la propria temperatura
corporea. Questo eccesso di calore rappresenta un fattore limitante sulla
prestazione sportiva e deve essere eliminato. Pertanto vengono messi in atto alcuni
meccanismi di compensazione adatti a mantenere la temperatura corporea entro i
limiti fisiologici naturali (37° circa), e tra questi troviamo la sudorazione.
Essendoci
questi fattori che possono inficiare negativamente sulle capacità muscolari, è
bene prevenire la comparsa di una perdita eccessiva di liquidi.
Lo sportivo di sport di durata deve bere prima,
durante e dopo lo sforzo in modo regolare. Per essere rapidamente
assorbibile l'acqua deve essere moderatamente refrigerata (circa 10°), non deve
essere assolutamente iperosmolare e deve contenere una minima quantità di
carboidrati (5-8%) non superiore al 10%.
L’acqua pura non basta,
la bevanda deve essere isotonica.
Va ricordato che i principali fattori che
influenzano la velocità di assorbimento di una bevanda sono due: il tempo di
svuotamento gastrico e la rapidità con cui viene assorbita dai villi
intestinali. Tanto maggiore è la percentuale di carboidrati nella bevanda e
tanto minore è la rapidità di svuotamento
gastrico; per questo motivo, e non solo, per combattere la disidratazione
sono particolarmente utili le bevande isotoniche, dove la percentuale di carboidrati è
compresa tra il 6 e l'8 percento. Gli elettroliti,
ed in modo particolare il sodio ed il potassio,
riducono l'escrezione urinaria e favoriscono la ritenzione
di liquidi e un migliore assorbimento.
La bevanda ideale per fronteggiare la disidratazione
deve possedere
diverse caratteristiche: innanzitutto avere un sapore gradevole; essere
facilmente assorbibile senza causare problemi gastrointestinali; essere
moderatamente refrigerata (8-13°C ),
isotonica e mai iperosmolare; deve infine contenere una minima quantità di
carboidrati (5-7%), mai superiore al 10%.
L'acqua
e una dieta bilanciata ricca in vegetali sono molto utili per prevenire la
disidratazione. La sola acqua, infatti, potrebbe non solo essere insufficiente
ma addirittura controindicata per una possibile causa di iponatremia.
Tipo di bevanda
|
Contenuto
|
Indicazioni
|
Ipotonica
|
Fluidi,
elettroliti e un basso contenuto in carboidrati
|
Rapida
reidratazione, ma poca energia
|
Isotonica
|
Fluidi, elettroliti e un 6
- 8% di carboidrati
|
Rapida reidratazione ed
energia
|
Ipertonica
|
Elevato
contenuto in carboidrati
|
Scarsa
e lenta reidratazione, ma elevata energia
|
Le
bevande ipertoniche, invece, per le leggi dell'osmosi, richiamano liquidi nel
lume intestinale, aggravando la disidratazione e diventando fonte di possibili
disordini intestinali con comparsa di diarrea.
Quindi,
la bevanda ideale per combattere la disidratazione è quella isotonica o leggermente
ipotonica.
E’
possibile preparare una sana e gustosa bevanda reidratante anche miscelando
solo cinque cucchiai di zucchero per ogni litro di acqua e aggiungendo un
pizzico di sale (circa 1 g) e 100 ml di succo d'arancia concentrato.
In caso di sforzi prolungati, molto utili sono le
maltodestrine associate a zuccheri a rapido assorbimento. Le maltodestrine non
hanno un gusto zuccherato e si digeriscono più rapidamente dell’amido.
Contrariamente alla maggior parte degli zuccheri rapidi, il fruttosio in
particolare, sono bene tollerate dall’organismo. La loro trasformazione in
glucosio è realizzata con un certo ritardo.
Una bevanda isotonica può
essere preparata a casa, l’importante è conoscere il tipo di sforzo che si deve
affrontare.
In caso di uno sforzo di
durata inferiore alle 2 ore si utilizzano da 20 g/l a 50 g/l di zucchero per
ottenere una bevanda isotonica. Si può utilizzare zucchero in pezzi o in
polvere (saccarosio). Mettere lo zucchero in una tazza di tè verde, o al limone,
e aggiungere un pizzico di sale. Addizionare acqua e lasciate raffreddare in
frigorifero. È possibile sostituire lo zucchero e il tè con 200-500 ml di succo
di frutta addizionato ad acqua.
Invece, nel caso di sforzi prolungati le bevande
costituite di zuccheri semplici risultano inadeguati se non è completata da
un’alimentazione solida e/o da maltodestrine. L’utilizzo delle maltodestrine
come complemento degli zuccheri rapidi (saccarosio, fruttosio) permette un
contributo supplementare di energia tardiva. Per preparare una bevanda per
sforzi a lungo termine, si utilizzano da 30 a 40 g di maltodestrine in 1 litro d’acqua o di tè.
Prima dell'esercizio fisico: la somministrazione di
liquidi deve iniziare già prima dell'esercizio per garantire uno stato di
idratazione ottimale nel momento dello sforzo. E' sconsigliato assumere grandi
quantitativi di acqua semplice nei 45-60 minuti precedenti allo sforzo perché
può stimolare la diuresi e la conseguente eliminazione di liquidi, per lo
stesso motivo è sconsigliato assumere alcolici o caffeina.
“Si raccomanda di seguire una
dieta nutrizionalmente bilanciata e di bere quantità adeguate di fluidi nelle
24 ore che precedono l’evento, specialmente fra l’ultimo pasto e l’esercizio. Il
fine di questa raccomandazione è garantire una buona idratazione prima
dell’esercizio o della gara. Si raccomanda inoltre di bere circa 500 ml di
liquidi 2 ore prima dell’esercizio, per avere un’idratazione adeguata e perché
ci sia un intervallo che permetta che l’eccesso di acqua venga eliminato”
Durante l'esercizio fisico: il reintegro dovrà tener
conto delle caratteristiche ambientali nelle quali si pratica il lavoro (temperatura,
umidità, ventilazione) e del tipo di lavoro muscolare (pesante, leggero, di
velocità o resistenza).
L'apporto
di 1/4 di litro ogni 15 minuti può comunque essere considerato ottimale.
Durante l’esercizio l’ACSM
consiglia di consumare fra i 600 e i 1200 ml di una bevanda sportiva che
contenga fra il 4% e l’8% di carboidrati. Si consiglia una media di 250-300 ml
ogni 15 minuti di allenamento.
Dopo
l'esercizio fisico: risulta importante assumere liquidi per evitare
l'ipoidratazione cronica, per permettere il recupero delle scorte di glicogeno
e in generale per ristabilire una situazione di equilibrio interno
all'organismo.
La
salute e il benessere degli atleti possono essere migliorati se il processo di
recupero ha inizio immediatamente dopo l’allenamento/gara.
Oltre
allo stato di idratazione, fondamentale per lo sportivo che effettua
allenamenti prolungati è la rigenerazione del deposito di glicogeno. Le riserve
totali di glicogeno sono limitate, 80-100 g nel fegato e 300-500 g nel muscolo,
e sufficienti solo per un massimo di tre ore di esercizio continuato.
Chi
pratica sport ad alta intensità o gareggia più volte in un breve arco di tempo,
ha una maggiore necessità di ripristinare i livelli di glicogeno nei muscoli. A
seconda della tipologia di allenamento e di gara si possono attuare diverse
strategie per massimizzare l’accumulo della riserva energetica.
Quindi,
è necessario ingerire carboidrati dopo l’esercizio al fine di promuovere la
risintesi del glicogeno muscolare.
La
risintesi del glicogeno avviene più rapidamente nelle prime due ore dopo
l’esercizio, motivo per il quale ingerire carboidrati in questa fase è
essenziale.
Bibliografia
- Acute physiological response to indoor cycling with and without hydration; case and self-control study - A. Ramos-Jiménez et altri - Nutr Hosp. 2013;28(5):1487-1493
Dott. Giuseppe Izzo
Nutrizionista
Istruttore Fitness
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